Il distretto diventa cyber

da "Corriere Economia"

Il distretto diventa cyber

Progetti / Un unico provider razionalizza gli approvvigionamenti. Super risparmi

IL DISTRETTO DIVENTA CYBER


L'anno è il 2003. Le aziende di un qualsiasi distretto industriale, poniamo l'area del marmo di Massa Carrara, hanno pressoché svuotato i loro magazzini da scorte, materie prime e ricambi. Alcune non ne tengono affatto: basta un clic e agli approvvigionamenti del magazzino virtuale provvede il provider del distretto virtuale, misurando le necessità virtuali delle aziende (reali) attraverso un software che utilizza complessi algoritmi matematici. In tre anni le imprese dell'area hanno conseguito un 'impennata del fatturato, soprattutto nell'export, grazie alla maggior competitività del distretto virtuale: abbattimento dei costi di gestione (amministrativi e tecnici) del magazzino, un più razionale impiego degli addetti, cospicui sconti di scala nell'acquisto di forniture garantiti da un provider che compra per 400 aziende anziché per una, drastica riduzione della quota di capitale immobilizzato in magazzino. Ogni transazione sulle forni. ture avviene con l'Intranet distrettuale e non produce scartoffie, se non una fattura periodica cumulativa.

La simulazione può valere per ogni distretto e per ogni prodotto, dai coltelli di Maniago in Friuli agli agrumeti della Sicilia. Applicando in modo originale l'affidamento all'esterno di funzioni aziendali alla gestione del magazzino, e trasformandolo in un servizio Internet, l'idea promette "di recuperare margini di efficienza nell'economia italiana di alcune decine di migliaia di miliardi".

La stima mozzafiato è di Vincenzo Marino, 43 anni, napoletano trapiantato in Germania, inventore del primo sistema di gestione telematica in outsourcing di tutti gli approvvigionamenti aziendali. La sua UNITEC (www.unitec.it). nata 12 anni fa come procacciatore d'acquisti nel settore della robotica per automobili, oggi opera con una ventina. di dipendenti tra la sede di Augsburg presso Monaco di Baviera e la "centrale" web di Sabaudia, dove funge anche da provider Internet. Vanta clienti e contatti come Piaggio, Iveco, Michelin, Man e Whirlpool. E dai dieci miliardi di fatturato del 1999 intravede il 2000 come l'anno del boom. L'embrione del futuro distretto virtuale si sviluppa nei primi anni Novanta. "Ci accorgemmo - racconta Marino -che le procedure aziendali contenevano enormi sprechi occulti, dovuti alla gestione delle forniture e alla relativa attività d'ufficio, che non è mai a regime".

Nacque così quella che è la principale specializzazione del piccolo gruppo italo-tedesco. UNITEC opera assumendo dall'azienda partner la gestione di un 80% dei suoi fornitori: quelli non strategici, che pur numerosi, e quindi costosi da gestire, pesano per non più del 20% delle forniture. Il gestore esterno si fa carico di tutti i rapporti, rilasciando al partner una sola fattura e quindi abbattendo i costi.

Da qui al distretto virtuale, grazie a Internet, il passo è breve. Il principio è di mettere in connessione (virtuale) aziende concorrenti. Dieci imprese dello stesso settore hanno magazzini analoghi; ciascuna terrà, poniamo, dieci lampadine di ricambio. Ma a nessuna si fulminerà mai più di una lampadina alla volta. Ecco la soluzione: ciascuna azienda tiene solo due lampadine di scorta, e ogni qual volta ne impiega una il provider provvede a rimpiazzarla, se del caso procurandosela da una delle altre nove.

Il sistema funziona a due condizioni: che le aziende del distretto cedano al provider la loro completa "sovranità" sul magazzino, e che ognuna sia incentivata a mantenere almeno una scorta minima. Ciò avviene istituendo il pagamento di un prezzo, dall'impresa che ha ottenuto un ricambio a quella che gliel' ha ceduto (ci pensa ovviamente il provider). Sicché il magazzino di ognuno non solo si riduce all'essenziale, ma non resta inattivo operando anche come potenziale negozio per i concorrenti. L'intero distretto, a sua volta, si comporta come un'unica fabbrica, senza saperlo. Inutile dire che essendo i flussi di magazzino informatizzati e gestiti da un clic, il provider del distretto friulano della sedia potrebbe risiedere anche in Tanzania.

Funzionerà? Di certo pare tagliato su misura per gli oltre duecento distretti e il brulichio di piccole imprese italiane. Alla fine, tutto si riconduce al mix napoletano-germanico di Vincenzo Marino: "Nell'era di Internet -dice - siamo obbligati a rendere più efficiente la fantasia italica".

Roberto Morelli