2.2 I vantaggi dell'outsourcing

Un numero sempre maggiore di imprese si sta oggi muovendo verso l'adozione dello strumento dell'outsourcing. Le conseguenze positive nel lungo e nel breve periodo ad oggi riconosciuti e riscontrati sono piuttosto importanti. Innanzitutto, le risorse dell'impresa possono essere concentrate in quelle attività che rappresentano il business principale dell'impresa, evitando di dover investire in attività secondarie che oltretutto, per raggiungere livelli di competitività assoluta, necessiterebbero di investimenti ingenti, comunque non giustificabili da risultati proporzionalmente adeguati. Inoltre si otterrebbe la flessibilizzazione di costi che normalmente sono fissi: lasciando gestire le forniture ad un provider si potrà acquistare solo quello di cui si ha bisogno, nel momento in cui se ne ha veramente bisogno. In particolare si pensi di quanto potrebbe essere ridotto il capitale immobilizzato, a volte anche per lunghi periodi di tempo, in materie prime e semilavorati se si adottasse una politica di outsourcing delle forniture. Esternalizzando le attività secondarie al core business, le strutture interne, operative e gestionali, diventano più snelle; non si tratta solo di ridurre i costi (ad esempio sull'amministrazione e sui processi di controllo), ma anche di rendere la struttura più pronta e flessibile al mutare delle esigenze di mercato.

Conseguenze positive non certo secondarie, ricadono sul personale che ne viene valorizzato: non più impegnato in lavori di routine, può concentrarsi maggiormente sugli aspetti focali della sua attività, migliorando ragionevolmente la professionalità; l'impresa può accedere a tecnologie altrimenti precluse, ottenendo informazioni preziose; il provider può partecipare alla definizione dei bisogni e delle esigenze dell'impresa: grazie alla modularità dell'outsourcing, e, a seconda dei contratti stipulati, è possibile estendere le aree aziendali di intervento, cambiare il tipo di servizio offerto, oppure parallelamente ridurlo, al cambiare delle esigenze dell'impresa. La qualità dei servizi offerti e dei prodotti forniti tende a migliorare perché il provider tende a inserire nel "paniere" dei fornitori al quale si rivolge, solo quelle imprese che assicurano standard qualitativi elevati: anche per questo è importante fare riferimento ad un vendor di consolidata esperienze e professionalità.

A dimostrazione di quanto detto, viene riportata un'indagine svolta dalla Outsourcing Europe su un campione di imprese di tutto il mondo che si affidano all'outsourcing. Si rileva, tra l'altro, che:

  1. l'87% dichiara che il BPO (Business Process Outsourcing) permette loro di concentrarsi al meglio sulle competenze a maggior valore aggiunto (core business);
  2. il 76% dichiara di aver riscontrato, grazie al BPO, un incremento considerevole di efficienza senza avere alcuna necessità di investire ulteriormente in personale e tecnologia;
  3. per il 66% delle imprese intervistate, l'adozione di politiche BPO ha aiutato in maniera rilevante la loro impresa ad aumentare la sua capacità di produrre profitto, con riflessi positivi sul valore delle azioni. L'aumento del valore delle azioni in conseguenza dell'utilizzo dell'outsourcing, è considerata come un aspetto di notevole rilevanza per il 62% delle imprese intervistate. E' perlomeno curioso notare come questo fattore sia considerato tra i principali benefici del BPO tra le imprese canadesi (81%), australiane (80%) e statunitensi (75%), mentre le imprese europee (54%), sudamericane (48%) e giapponesi (18%) pongono molto meno l'accento sui benefici degli azionisti.

Qui di seguito viene riportata una tabella contenente un riassunto piuttosto indicativo sui benefici riscontrati su base globale dalle imprese mondiali intervistate.
Tab. 2.1 : I benefici dell'outsourcing rilevati su un campione di imprese internazionali [Outsourcing Europe, 2000]

2.3 Le tipologie di outsourcing

E' stato detto che una peculiarità importante dell'outsourcing è la sua "modularità", ovvero la possibilità di estendere o, al contrario, di ridurre nel tempo il processo di esternalizzazione delle attività non prettamente appartenenti al core business, a seconda delle necessità riscontrate dalle imprese.

Esistono dunque diversi gradi di implementazione dell'outsourcing in una struttura aziendale, a causa di una molteplicità di elementi, non ultima le esigenze dei mercati che le imprese si trovano ad affrontare o i limiti insiti nella struttura della catena del business nella quale si opera. Proprio in base al livello di implementazione raggiunto, qui di seguito vengono sinteticamente descritti le due opzioni di outsourcing che si trovano alle due estremità rispetto al ventaglio delle innumerevoli varianti intermedie possibili, ognuna delle quali deve essere vista come una risposta alle differenti esigenze riscontrate dalle singole imprese.

Il modello per cosi dire più "elementare", prevede una totale o parziale gestione di una o più aree aziendali, lasciando tuttavia a disposizione dell'impresa il potere di controllo diretto sulle attività delegate. In sostanza un'impresa può esternalizzare alcune attività, mantenendone, tuttavia, il controllo diretto. E' il caso, ad esempio, dei servizi pagamento dei dipendenti, o dei servizi mensa o ancora di alcuni tipi di approvvigionamento. Si tratta in sostanza di uno strumento ideale per flessibilizzare i costi operativi, senza tuttavia rinunciare allo stretto controllo della situazione.

All'estremo opposto si trova il modello di massima estensione della strategia di outsourcing: in questo caso la partnership tra l'impresa e il vendor di riferimento diventa totale e permette di operare congiuntamente nelle attività di analisi del management, nelle attività amministrative e di controllo, passando per la re-definizione dei processi di business e l'individuazione degli obiettivi che via via diventano prioritari per l'impresa. Non si tratta unicamente di cedere la totalità delle funzioni e dei compiti di un'attività, ma anche e soprattutto di instaurare un rapporto di cooperazione e di collaborazione estesa: i vantaggi in termini di risparmio di costi e di recupero di efficienza, sono massimi.

E' importante fare una puntualizzazione. Quando si parla di "massima estensione" del concetto di outsourcing, non ci si riferisce meramente al numero di enti aziendali coinvolti ma, piuttosto, all'intensità di esternalizzazione raggiunta per l'ente interessato, tanto da arrivare a comprendere le fasi di gestione e di controllo principali.

Quindi, è possibile che un'impresa possa decidere di affidarsi ad un provider in modo "esteso" per le forniture di semilavorati, di terziarizzare alcuni particolari processi della catena di lavorazione dei propri prodotti, mantenendo tuttavia il controllo diretto della gestione, e di utilizzare il proprio servizio spedizioni per consegnare i prodotti finiti.



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