CAPITOLO I: L'EVOLUZIONE DEGLI ACQUISTI

1.10 Contabilità per centri di costo ed analisi A.B.C.

Al giorno d'oggi particolare attenzione è concentrata ai centri di analisi meglio conosciuti come centri di costo.
Fino a qualche tempo fa nelle contabilità industriali, i costi erano direttamente attribuiti ai prodotti senza filtrarli ai centri d'imputazione in cui avevano avuto origine.
L'utilizzo dei centri, ormai di grande diffusione ed utilizzo è particolarmente utile per i seguenti motivi:

Tale calcolo viene eseguito per capire principalmente quali attività conviene svolgere al proprio interno e quali invece conviene affidare a terzi.
Fino ad ora infatti tutti i costi venivano attribuiti a tutti i prodotti.
Con tale sistema, invece per ogni prodotto vengono calcolati i costi che effettivamente vengono sostenuti.
Per calcolare tale costo vengono presi in considerazione i costi diretti11 e i costi indiretti12 che successivamente vengono scomposti e attribuiti soltanto a quei prodotti per la cui produzione sono stati sostenuti effettivamente quei costi. La scomposizione del costo avviene attraverso il metodo della ripartizione proporzionale che si basa sul concetto di centro; un costo indiretto infatti non può essere attribuito al prodotto che lo ha sostenuto, e quindi lo si attribuisce al suo centro di appartenenza.
Il centro costituisce un'entità univoca ed autonoma riconoscibile all'interno della struttura aziendale13. Ogni singolo prodotto riceve una quota di costo riferito ad un centro in proporzione all'uso che ha fatto del centro.
L'usura del centro si può basare su un qualunque criterio di riferimento: Al fine di calcolare il "costo vero" attribuibile ad un prodotto, un diffuso approccio è l'Activity Based Costing14. Questo trova una precisa motivazione nella seguente considerazione: tra il prodotto e il consumo di certe risorse non c'è un legame diretto.
Pertanto non è il prodotto che genera direttamente i costi e non può essere quindi l'unico oggetto di calcolo a cui imputare direttamente tutti i costi.
Il prodotto, infatti, per essere ottenuto e venduto richiede che vengano svolte delle attività e sono queste ultime che consumano risorse e generano i costi.
In quest'ambito le singole attività sono definibili come quell'insieme di azioni o di compiti elementari che hanno per obiettivo quello di erogare un servizio o produrre un output tangibile (un semilavorato o un componente di un prodotto) che consenta, direttamente o indirettamente, di "confezionare" l'offerta che l'impresa propone ai suoi clienti.
L'analisi della gestione per attività permette di capire meglio che cosa avviene all'interno delle funzioni e delle corrispondenti unità organizzative e di cogliere i legami tra le funzioni e gestire l'azienda come sistema.
Volendo definire le fasi logiche che caratterizzano l'introduzione di un processo di determinazione del costo di prodotto secondo l'A.B.C., si possono indicare le seguenti fasi: Questa analisi viene effettuata ormai in tutte le aziende con lo scopo di capire quali attività è meglio svolgere internamente e portare avanti quindi una politica di make e quali invece è preferibile affidare a terzi.
Anche gli approvvigionamenti possono essere soggetti a tale analisi, ci saranno beni quindi che conviene produrre e beni che è meglio acquistare da soggetti terzi.
In questo secondo caso la fornitura integrata diventa una delle opportunità che si prospettano alle aziende per non occuparsi direttamente di quella fornitura, ma di avere comunque buoni risparmi di costo.


 


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